Il crollo della ristorazione ha avuto un impatto pesante sul Metodo classico catalano racchiuso nel marchio collettivo europeo Corpinnat: nel corso del 2020 le dieci cantine del sindacato hanno venduto 1,7 milioni di bottiglie, il 22% in meno rispetto al 2019 per un fatturato un totale di 16,8 milioni di Euro, il 19% in meno rispetto all’anno precedente. Attualmente le cantine Corpinnat hanno sul mercato un totale di 62 prodotti spumanti. Secondo i dati che sono stati raccolti il prezzo medio al pubblico di una bottiglia è di circa 17 Euro.
Per quanto riguarda le esportazioni che rappresentano il 19,8% della produzione totale, i dieci paesi principali in cui vi è una maggiore presenza degli spumanti catalani usciti dalla denominazione Cava sono: Stati Uniti, Germania, Andorra, Giappone, Regno Unito, Canada, Svezia, Svizzera, Finlandia e Danimarca. La superficie attualmente vitata è di 604 ettari cui vanno sommati 228 ettari di vigneti di terzi o affittati, 52 sono i fornitori vitivinicoli, e 223 le persone come totale forza lavoro tra tutte le cantine basate su 15 centri di lavoro. Nelle dieci cantine Corpinnat ci sono state 34.827 visite enoturistiche nel 2019.
Una menzione del profilo social nello studio dei dieci brand che oggi compongono il brand collettivo (Gramona, Llopart, Nadal, Recaredo, Sabaté I Coca, Torelló, Huguet-Can Freixes, Júlia Bernat, Mas Candí i Can Descregut) conferma le radici delle imprese familiari sul territorio. Dal punto di vista ecologico queste cantine si impegnano per l’utilizzo di energie rinnovabili; una gestione forestale sostenibile; la promozione della biodiversità, per la difesa del territorio e del paesaggio, nonché nel recupero delle capanne dei pastori e dei muretti a secco di pietra come elementi caratteristici delle aree vitivinicole dei Penedès.