Lorenzo Biscontin
E’ cominciata in questi giorni la vendemmia del Pinot Grigio DOC delle Venezie, la più estesa denominazione italiana con 27 ha di vigneto localizzati tra la Provincia di Trento, il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia.
L’estensione geografica implica differenze nell’andamento climatico e quindi anche nei tempi di vendemmia.
I primi a cominciare sono stati i viticoltori del Veneto Occidentale che hanno iniziato questa settimana e si prevede termineranno la raccolta verso la metà di settembre.
Seguono i vigneti del Friuli Venezia Giulia, dove la vendemmia è cominciata in questi giorni si prevede concluderà in una decina di giorni.
All’inizio della prossima settimana comincerà la vendemmia in Veneto Orientale, mentre in Trentino si ritarderà di qualche giorno rispetto al 2023 ed inizierà ai primi di settembre.
Alberto Marchisio, Matteo Lovo, Michele Zanardo, e Goffredo Pasolli, Presidente delle sezioni di Assoenologi dei quattro diversi territori riportano ovunque uve di ottima qualità. L’inizio dell’annata è stato reso complesso da una primavera piovosa che ha richiesto un particolare impegno da parte dei viticoltori per intervenire in difesa del vigneto dal punto di vista fitosanitario, impedendo lo sviluppo delle malattie fungine, peronospora in primis. Il prosieguo della stagione con temperature calde ha consentito poi un ottimo recupero della maturazione e le piogge dopo ferragosto hanno rinfrescato, soprattutto nelle ore notturne, portando al perfetto completamento del contenuto aromatico delle uve.
Queste ottime notizie dal punto di vista tecnico vitivinicolo sono la base per l’ottima notizia dal punto di vista economico: le quotazioni delle uve oscillano tra 0,53 e 0,58 €kg, in leggera crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Risultato ancor più positivo considerando che il consorzio di Tutela per la vendemmia 2024 ha aumentato la quantità di produzione libera fino a 140 q.li/ha, 10 q.li/ha in più rispetto all’anno scorso.
Un segnale di ottimismo nell’attuale scenario del vino caratterizzato da cali di consumi registrati su tutti i mercati mondiali, sottolineato dal Presidente del Consorzio Albino Armani “Un risultato in controtendenza rispetto alla situazione media del settore vitivinicolo nazionale, particolarmente importante tenendo conto di un momento congiunturale di mercato nazionale e mondiale complesso, ma non casuale. Si tratta di un percorso di crescita della denominazione, appena iniziato, legato all’applicazione delle misure di governo dell’offerta deliberate dal nostro Consiglio di Amministrazione, che concorrono a mantenere una condizione di stabilità di mercato ed un rapporto qualità/prezzo che, unite alle garanzie fornite dal contrassegno di Stato applicato su 230 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, non trova paragoni. In un tale percorso l’obiettivo è poter lavorare affinché tutte le categorie della filiera possano poter trovare riconoscimento e adeguata marginalità, condizione necessaria per portare avanti la propria impresa e lavorare con alti standard di qualità”.
Un risultato che suggerisce alcune considerazioni strategiche importanti per tutto il settore:
- Il settore vino non è un unicum monolitico, ma piuttosto comparto eterogeneo in cui si ritrovano proposte diverse sia dal punto di vista della produzione che dei comportamenti di acquisto e consumo. Ci sono quindi spazi per adattarsi e rispondere ai cambiamenti in atto nello scenario del mercato.
- Il Pinot Grigio non è una moda destinata a scemare, come in molti preconizzavano già 10 anni fa, ma è un vino che è stato capace di sviluppare una proposta interessante e rilevante per un grandissimo numero di consumatori. Soprattutto ha mantenuto costanti le caratteristiche di questa proposta in termini di profilo del vino e del livello del prezzo, consolidando così uno specifico e coerente posizionamento di marketing grazie alla creazione e distribuzione del valore per tutti gli operatori della filiera.
Il Pinot Grigio si stacca così dal coro dell’esclusività e della premiumization, proponendo un’esperienza di successo basato su strategie inclusive in grado di mantenere ed ampliare la platea dei consumatori di vino.