Lorenzo Biscontin
Un paio di settimane fa l’articolo “La guerra delle cole” pubblicato sul quotidiano on-line “il Post” ha attirato la mia attenzione.
La cosa che mi ha colpito di più è scoprire che nel 2023 Dr. Pepper è diventata la seconda marca di soda venduta negli USA, superando la Pepsi Cola. Questo sembra dovuto al successo della Dr. Pepper tra i consumatori della Gen Z. Riporto di seguito lo stralcio dell’articolo.
“A giugno, in uno degli sviluppi più recenti della guerra delle cole, ha avuto una certa risonanza negli Stati Uniti la notizia che la seconda bibita gassata analcolica più venduta nel paese nel 2023 non è stata la Pepsi, ma la Dr Pepper, la bibita principale di un’altra storica concorrente di Coca-Cola. Nei precedenti quattro decenni la Pepsi aveva occupato la seconda posizione quasi ininterrottamente dietro la Coca-Cola, che nel 2023 ha occupato il 19,18 per cento del mercato delle vendite, contro l’8,34 della Dr Pepper e l’8,31 della Pepsi.
Ma sul sorpasso della Dr Pepper nelle vendite, secondo diversi analisti, potrebbe avere avuto un ruolo un certo successo recente tra le persone della generazione Z (quella che va dagli adolescenti ai trentenni), attratte dal gusto meno comune della Dr Pepper, che ultimamente utilizzano come base di certi miscugli popolari su TikTok, aggiungendo sottaceti o altri ingredienti.
«Non c’è mai stato un momento migliore di questo per le bevande dal gusto insolito», ha scritto il sito statunitense Vox, facendo notare come sia la Coca-Cola che la Pepsi abbiano una quota di mercato leggermente inferiore rispetto al 2020. Il direttore di Beverage Digest Duane Stanford, descrivendo come «sbalorditiva» la quantità e varietà di bevande disponibili oggi sul mercato, ha detto a Vox che alla base della popolarità recente della Dr Pepper tra i giovani consumatori potrebbe esserci anche il solo fatto di essere di nicchia rispetto a Coca-Cola e Pepsi.”
Io non sono un grande amante delle visioni monolitiche del comportamento del consumatore in base ai gruppi demografici, ma la cosa è sorprendente perché stiamo parlando di un mercato dominato da marchi costruiti con oltre un secolo di strategie di marketing e campagne pubblicitarie.
Dal punto di vista del settore vinicolo è interessante non solo il ruolo di Tik Tok, che si è dimostrato dirompente già in altre occasioni, ma anche quello dei consumatori nell’uso di Dr. Pepper per creare gli abbinamenti / miscugli più inaspettati.
Questo indica varie cose:
- Nell’era digitale i rapporti tra i consumatori e le marche sono liberi e degerarchizzati, come definito già nel 2014 dal (mio) approccio del marketing totale.
- Perché una marca diventi veramente virale deve lasciare ai propri consumatori la libertà di interagirci come vogliono. Quanto più lo fanno, tanto più dimostrano coinvolgimento nei confronti della marca.
- L’importanza del gusto / sapore e l’apertura / ricerca di sapori nuovi e diversi da parte dei consumatori più giovani.
- Le tendenze nate dalle fasce giovani del mercato si possono allargare anche alle altre, molto più difficile il contrario (vedasi il caso del vino rosè negli USA qualche anno fa).
Interessante anche la sottolineatura della quantità “sbalorditiva” di bevande disponibili oggi sul mercato (USA), perché aumentano comunque la competizione per mantenere quello che in inglese si chiama lo “share of throat” (che potremmo tradurre come “quota di gola”) dei consumatori. Vero che tra alcolici e non alcolici la sostituzione è debole, ma l’aumento di opzioni aumenta comunque la concorrenza.
Capisco che aggiungere cetrioli sottaceto a Dr. Pepper o mescolarla con crema di latta, latte di cocco, ecc … possa far accapponare la pelle di molti over 40 però lo scorso 9 aprile su Tik Tok è stato pubblicato un video che mostra la preparazione di “vino” usando Dr. Pepper.
Queste le statistiche ad oggi:
- 33,7 milioni di visualizzazioni
- 2,6 milioni di likes
- 220.843 salvataggi
- 230.062 condivisioni
Io ci penserei due volte prima di fare spallucce.