Vinophila 3D Wine Expo - L' Expo per Vino, Birra e Bevande Alcoliche

ultimi articoli

ENOTURISMO SOSTENIBILE: I RISULTATI DEL CONVEGNO UGIVI ALLA CANTINA DI QUISTELLO.

Avv Filippo Moreschi, UGIVI – Unione dei Giuristi della Vite e del Vino

Il Convegno organizzato da UGIVI – Unione dei Giuristi della Vite e del Vino, insieme alla Cantina Sociale di Quistello e Legal Hackers Mantova, con il supporto di Vinophila quale digital media partner, e che si è tenuto il 25 maggio scorso proprio nella sede della storica cooperativa vitivinicola dell’Oltrepò Mantovano, ha affrontato il tema dell’enoturismo sostenibile.

Partendo dalle norme, civilistiche e lavoristiche, che regolano l’attività enoturistica aziendale, il convegno ha spaziato su temi legati al marketing, al governo del territorio ed alle esperienze dell’enoturismo di zone vitivinicole di qualità e tradizione, nazionali ed internazionali, dalla Valpolicella all’Alsazia.

La riflessione si è focalizzata soprattutto sulla figura dell’enoturista-consumatore o, come è stato opportunamente rilevato, quel turista tout-court che cerca esperienza anche – ma non solo – in cantina ed in un bicchiere di vino.

Chi è dunque l’eno-turista oggi? Cosa vuole?

Abbiamo capito che è un turista tendenzialmente giovane (e ciò ben in contrasto con l’idea che il consumo di vino riguardi solo persone mature); che cerca esperienza ed emozione più che formazione, sia nella visita, che nella cena tra le vigne o addirittura nella vendemmia turistica; che utilizza gli strumenti digitali per informarsi ed organizzare il proprio viaggio ma che, per scegliere la propria destinazione, ha bisogno di essere colpito da messaggi brevi ed efficaci; che inserisce la visita in cantina o la degustazione nell’ambito di un percorso culturale, sportivo, ricreativo, gastronomico, ludico, come una tappa, non necessariamente la principale, di una vacanza o di uno svago più complesso; che sceglie, se è possibile, modalità di turismo lento o comunque sostenibile, soprattutto se le proposte sono attrattive dal punto di vista emozionale o esperienziale e gli consentono di scoprire il paesaggio, le tradizioni rurali, il territorio (treni storici, cicloturismo, attività all’aperto, ecc).

Il mondo dell’eno-turismo italiano è chiamato a rispondere ad una domanda nuova, che non è più limitata al racconto di come si produce il vino o alla serata/degustazione/vendemmia nella singola azienda agricola. Non c’è vera offerta eno-turistica se non ci sono politiche di sviluppo rurale ed urbanistico adeguate ai nuovi flussi turistici ed improntate alla sostenibilità, e la mobilità deve essere ripensata (quale ruolo per l’elettrico? Quale ruolo per il c.d. “ultimo miglio”?) anche nella prospettiva di evitare il consumo di suolo. Oggi, offrire un pacchetto solo-vino può essere limitante prima di tutto per l’eno-turista consumatore, persona che deve essere invogliata a provare emozioni multiformi, che gli consentano di toccare momenti di completo e variegato benessere.

Ecco allora che assecondare i bisogni, le esigenze e le aspettative del nuovo eno-turista diventa un interesse primario non solo per le aziende vitivinicole, ma anche per tutti i players del territorio: in primo luogo quelli della filiera del vino ma anche le Istituzioni, i servizi di trasporto, le compagnie dei viaggi turistici organizzati, le associazioni e le istituzioni culturali, la ristorazione, le guide turistiche ed enoturistiche.

Quanto più questi attori sapranno muoversi insieme e fare sistema, tanto più l’intero territorio risulterà attrattivo, garantirà sviluppo a tutti i settori economici e aiuterà le aziende vitivinicole ad affrontare la crisi dei consumi.

Alla fine del XVI secolo, la disgregazione dei valori del Rinascimento portava la pittura, l’architettura e le altre arti a sperimentare e ad interrogarsi su sé stesse, sulla loro funzione e sulla loro capacità di rappresentare e comunicare il vero e la natura.

Furono i Carracci a Bologna e Caravaggio ad aprire una nuova era riportando al centro dell’attenzione lo spettatore-credente, agendo sulla sua voglia di capire, di comprendere, di fare un’esperienza immersiva e totale. Quella che per noi è l’arte Barocca è per questi sommi artisti un ritorno all’antico, al vero, alla capacità dell’arte di parlare alle persone, riportando al centro dell’opera il punto di vista dello spettatore, i suoi caratteri, le sue esigenze, i suoi codici linguistici, le sue aspettative.

Similmente ad allora, il mondo del vino deve forse smettere di guardare troppo a sé stesso e pensare a comunicare meglio con il consumatore, rimettendo di nuovo al primo posto i suoi bisogni ed i suoi desideri, che non sempre coincidono con quelli di chi il vino lo fa o lo promuove. E l’eno-turismo, vissuto, pensato e praticato in quest’ottica nuova, può davvero diventare il veicolo di una rinnovata era della vitivinicoltura.

Vinophila
Vinophila 3D Wine Expo - Il metaverso per Vino, Birra e Bevande Alcoliche

Latest Posts

spot_imgspot_img

Imperdibili