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Fangareggi, a tutto Lambrusco

11 marzo 2022

(di Elisabetta Tosi) Se c’è un vino che già solo per associazione di idee ispira accoglienza, buona  cucina e voglia di vivere, questi probabilmente è il Lambrusco. Rosso, vivace, profumato, dopo troppi anni di oblio ultimamente sta tornando a imporsi all’attenzione di critici del vino e ai nuovi appassionati del vino, che trovano in questo rappresentante dell’enologia emiliana un nuovo mondo da esplorare. Nella Vinicola Fangareggi sono cresciuti a pane e Lambrusco, e dal 2005 hanno ripreso a occuparsi di viticoltura, antica tradizione di famiglia tramandata da ben 4 generazioni. Le vigne di 8 ettari di trovano dislocati in 5 comuni e 2 province, e sono coltivate con varietà diverse (tra cui Lambrusco Salamino, Ancellotta, Lambrusco di Sorbara, Fortana, Pignoletto), selezionate in base al terroir più adatto.

Come si presenta oggi il mercato del vino, dopo due anni di pandemia?

Il mercato del vino, in particolare il mondo delle bollicine, dopo l’ultima ripartenza di Maggio 2021 ha vissuto una grande ripartenza spinta anche dalla grande mole di lavoro prodotto dall’Ho.re.ca. da Maggio a Dicembre – risponde il titolare dell’azienda Matteo Fangareggi – Poi a causa del boom dei contagi ha rallentato un po’ da Natale in poi, fino a Febbraio di quest’anno. Anche il mondo della grande distribuzione però è in forte ripresa, aiutato dal fatto che dopo il primo lockdown ha innalzato molto anche la qualità delle bottiglie che propone. La richiesta di bollicine di qualità è in aumento pure all’estero, dove si trovano in generale mercati sempre più attenti, preparati e esigenti.  I piccoli produttori come noi seguono le tendenze di questi ultimi e dell’Horeca, dipendiamo molto da loro

E’ cambiato qualcosa nel modo in cui le persone si approcciano al vino, in termini di propensione alla spesa o di gusto?

Una propensione a spendere un po’ di più pur di avere una qualità migliore l’abbiamo notata soprattutto nella fascia degli under 50; la pandemia ha alzato le aspettative e le esigenze dei consumatori. Parlando invece di ciò che al momento la gente preferisce bere, notiamo che tendono a scegliere sempre di più i vini naturali e/o artigianali

Prima dello scoppio del Covid gli spumanti, i vini da vitigni autoctoni e l’ampia categoria dei vini naturali e biologici erano in forte ascesa: e ora?

“Sono trend che vedo crescere anche oggi, perciò mi sento di affermare che continueranno a farlo ancora”.

Dopo questo lungo stop a tutte le fiere del vino, in aprile finalmente tornerà Vinitaly: quali sono le sue aspettative?

“Anche se come azienda non partecipiamo a Vinitaly, ci faremo un giro come visitatori per incontrare importatori e colleghi. Le aspettative sono indubbiamente tante, dopo due anni di stop: speriamo segni una volta per tutte una ripartenza definitiva sia per per il settore della produzione che per il suo indotto”

La sua azienda è nella piattaforma Vinophila: cosa si aspetta da questa fiera virtuale permanente?

“Ci aspettiamo coinvolgimento, interazione e ricerca di nuovi potenziali partner e clienti sia italiani ed esteri. C’è anche tanta curiosità da parte nostra, perchè è una  tipologia di fiera completamente nuova. E credo che questa stessa curiosità sia condivisa anche da tutte le  altre aziende che vi partecipano”.

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