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Nessuno beve un vino che non gli piace.

Lorenzo Biscontin

L’affermazione del titolo è che così ovvia che sembrerebbe superfluo dedicarci una riflessione.

Eppure da parte degli operatori del vino è speso dimenticata. Riporto come esempio il commento apparso in una recente discussione in una community di whatsapp “… la grande maggioranza della popolazione mondiale non può permettersi di bere i vini veramente buoni che costano oltre 20 sterline a bottiglia …

Come ben sanno tutti quelli che lavorano nel settore del vino, questo punto di vista è diffuso e ricorre spesso tra opinione leaders, critici, wine lovers e, persino, produttori. Dico “persino” perché mi sembra una inconcepibile mancanza di rispetto nei confronti dei propri consumatori.

Secondo questa visione i milioni di persone che bevono vini venduti a meno di 10 euro/dollari, la stragrande maggioranza del vino mondiale, starebbero facendo qualche forma di penitenza oppure sarebbero dei masochisti.

Faccio una prima rivelazione: alle persone il vino che bevono piace! Altrimenti non lo berrebbero.

Beviamo e mangiamo da quando siamo nati, quindi in questo siamo assolutamente esperti in cosa ci piace e cosa no. Posso indossare un paio di pantaloni che non mi dona perché è di moda, oppure posso usare un computer che non è ideale per l’uso che devo farne perché non so abbastanza di informatica, ma nessuno avrà mai alcun dubbio se una cosa che mangia o beve gli piace oppure no.

E non ci sarà modo di fargli bere una cosa che non gli piace, a meno che non sia per un vantaggio superiore al disgusto: bevo lo sciroppo che non mi piace perché mi fa bene.

Perché, ecco la seconda rivelazione, le persone non hanno bisogno di bere vino. Se il vino che posso permettermi dal punto di vista economico non mi piacesse, semplicemente smetterei di berlo.

Quante volte ho sentito parlare con condiscendenza di chi beve il Pinot Grigio “leggero” ed economico del Veneto Orientale, come se fosse un ripiego? Lo stesso succedeva per il Prosecco prima che l’enorme successo di questo vino rendesse impossibile non prenderlo sul serio.

E’ invece le persone che bevono quel Pinot Grigio lo bevono proprio perché in quel momento e in quella situazione è quello che vogliono.

Prendere coscienza di questo fatto e rispettare tutti i comportamenti di consumi è la base per poter sviluppare strategie, anche di prodotto, che si connettano e coinvolgano le persone (i consumatori).

Da qualche mese sto analizzando e ragionando sul generalizzato calo di consumi di vino e più ci penso, più mi convinco che certi vini abbiano un problema di gusto, che è troppo complesso, forte, intenso per ampie fasce di popolazione.

Tutto il calo del consumo di vino in Francia negli ultimi quarant’anni è determinato dalla riduzione di consumo di vino rosso. Non può essere un caso.

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