Nella storia della gastronomia incontri e meticciamenti fortuiti sono la norma più dell’eccezione.
E’ il caso anche dell’abbinamento pizza e birra, che oggi appare automatico ed indissolubile ma che risale in realtà solamente a circa settant’anni fa.
In origine, stiamo parlando della fine dell’800 quando appaiono le prime testimonianze scritte, con la pizza napoletana si beveva il vino che al tempo era la bevanda di gran lunga più diffusa.
Il passaggio alla birra avviene negli anni ’50 del secolo scorso quando venne estesa anche ai pizzaioli la licenza speciale per la somministrazione di bevande alcoliche a bassa gradazione, con contenuto di alcol inferiore all’8%. Se prima i pizzaioli potevano offrire solo acqua o bevande analcoliche (ricordiamo che il grande successo delle bevande gassate anche a pasto ai tempi era di là da venire) con questa licenza speciale potevano servire birra, ma non il vino.
L’abbinamento della birra con la pizza si è rivelato azzeccato non solo dal punto di vista gustativo-sensoriale, ma anche da quello economico perché univa due prodotti di prezzo contenuto, permettendo così a tutti di godere dell’esperienza di “mangiar fuori”.
Questo abbinamento ha anche probabilmente contribuito a far diventare la pizza un piatto globale, considerata la maggior diffusione della birra rispetto al vino nelle diverse culture alimentari a livello mondiale.
L’accoppiamento con il vino però non si è perso del tutto e gli ultimi dati rilevano come sia il preferito dall’8% degli italiani. D’altra parte, il vincolo del basso grado alcolico nella licenza di somministrazione non esiste più e praticamente tutte le pizzerie oggi propongono anche i vini nella loro lista delle bevande.
Allo sviluppo di questa situazione di consumo crede la cantina Serena Wines 1881 che durante l’ultima fiera Beer & Food Attraction di Rimini ha presentato alcuni dei propri spumanti in abbinamento con le pizze realizzate dalla ditta Margherita srl.
“Il Prosecco è diventato il simbolo del bere italiano” dice Luca Serena, Amministratore Delegato della cantina di Conegliano “naturale quindi sposarlo con il simbolo del cibo italiano: la pizza. Non si tratta quindi di un episodio occasionale ma di una strategia precisa che abbiamo intrapreso già a partire dal 2016, quando abbiamo realizzato una partnership con un’importante catena di pizzerie a livello nazionale, e che continueremo a portare avanti con azioni specifiche dedicate. D’altra parte Pizza e Prosecco, oltre che per gli aspetti sensoriali, sono accumunati anche dall’informalità e dall’allegria che caratterizza il loro consumo.”
Per l’abbinamento con la pizza, Serena Wines 1881 propone le versioni dei propri spumanti a minor contenuto di zucchero residuo come il Prosecco DOC Treviso Brut Nature oppure il Prosecco DOC Rosè Brut o lo Spumante Cuvéè Soè Brut Millesimato.
Quello con gli spumanti in generale ed il Prosecco in particolare è l’abbinamento più immediato, ma non è certamente l’unico.
Abbiamo chiesto consiglio alla sommelier triestina Cosima Grisancich, alias Mademoiselle du vin, sui principi da seguire nell’abbinare i vini con le diverse pizze.
“Per quanto riguarda i vini bianchi eviterei quelli prodotti da vitigni aromatici e sceglierei quelli mediamente giovani, freschi e slanciati: Bianchello del Metauro, Etna bianco e Lugana.
Perfetti con la classica margherita o una gustosa capricciosa.
Gli Spumanti Metodo Classico, ad esempio Oltrepò Pavese e Trento Doc si sposano molto bene in generale con le pizze bianche e con la quattro formaggi.
I vini fermi rosati sono un ottimo partner quando si parla di abbinamento pizza e vino perché si adattano molto bene alla salsa di pomodoro. La Schiava, il Cerasuolo d’Abruzzo e l’Aglianico accompagnano egregiamente la pizza vegetariana, la diavola e la pizza tonno e cipolla.
I rossi che meglio si abbinano alla pizza sono quelli dotati di elevata acidità e un ridotto contenuto di tannini quali Pinot Nero, Dolcetto d’Alba e Valpolicella Classico, perfetti con una pizza gorgonzola e salsiccia o speck e taleggio.” Insomma, vino e pizza si può. Non resta che infornare e … osare, ricordandosi che l’abbinamento perfetto è semplicemente quello che ci piace di più.