Lorenzo Biscontin, foto Messe Düsseldorf / ctillmann
Una manifestazione come ProWein genera sempre molta attesa tra gli operatori del settore. Per l’edizione 2024 che si è conclusa due giorni fa, aspettative e curiosità erano ancora più alte per almeno due ragioni: il calo dei consumi che si sta diffondendo a livello globale, soprattutto tra i consumatori sotto i 40 anni, e la crescita di Wine Paris che può mettere in discussione il consolidato equilibrio tra le principali fiere mondiali del vino.
Nel pomeriggio dell’ultimo giorno di fiera abbiamo intervistato Peter Schimtz, direttore di ProWein, per fare un bilancio a caldo su questa edizione.
Signor Schmitz, come è andato ProWein di quest’anno?
Siamo molto contenti del risultato di ProWine 2024 che ha ospitato oltre 5.400 espositori provenienti da 65 nazioni e circa 47.000 visitatori da più di 140 paesi in una superficie di più di 72.000 mq in 13 padiglioni.
Prowein ha dimostrato ancora una volta il suo ruolo di fiera leader per l’industria del vino e degli alcolici.
Oggi (martedì 12, ultimo giorno di fiera, N.d.A) c’è un po’ più di calma perché abbiamo avuto un problema: ci sono degli scioperi in corso e, come l’anno scorso, la fiera ne ha sentito l’effetto.
Sostenibilità è stata la parola chiave della ProWein 2024: quali indicazioni sono arrivate da questi tre giorni?
Abbiamo un’area speciale, il cosiddetto Organic World nel padiglione n.4 che quest’anno è stata raddoppiata sia per spazio che per numero di espositori. Ne siamo stati molto contenti perché questa sarà la tendenza anche in futuro e sempre più i viticoltori biologici parteciperanno alla nostra ProWein. Questo è il risultato di una crescente domanda da parte dei consumatori finali.
Inoltre siamo stati davvero felici di poter accogliere due ONG: “International Wineries for Climate Action” e “Sustainable Wine Round Table”, che sono molto attive nei vini biologici e nella sostenibilità.
Con ProWein Shanghai avete una visione privilegiata del mercato cinese: come lo valutate?
Ciò che possiamo vedere, soprattutto l’anno scorso quando abbiamo festeggiato i dieci anni della ProWein a Shanghai e, soprattutto dopo la pandemia, questa fiera simboleggia la ripresa molto buona del mercato con oltre 650 espositori provenienti da 35 nazioni. Una fiera è uno specchio del mercato e, a quanto si sente, la Cina si sta lentamente ma costantemente riprendendo.
Ciò che possiamo vedere è che c’è una maggiore domanda di vini e liquori di alta gamma. A Shanghai è stato interessante vedere la partecipazione collettiva da paesi dall’Europa dell’Est focalizzati sul mercato cinese. Abbiamo avuto una partecipazione ungherese, una partecipazione georgiana. Dal mio punto di vista, hanno un marketing molto buono perché i loro prodotti sono vini di alto livello, costosi e pregiati.
Ogni anno effettuiamo un sondaggio ponendo le stesse domande ai leader di pensiero del settore vitivinicolo di tutto il mondo, così da poter evidenziare diversi punti di vista sulle stesse questioni chiave.
Le due domande per il 2024 sono:
Qual è la principale minaccia per il vino oggi? Qual è l’opportunità principale?
Possiamo parlare di due minacce per questo settore.
Il primo è una domanda in calo, soprattutto nel settore del vino e soprattutto per le generazioni più giovani: non bevono vino o lo bevono occasionalmente e questo è davvero una minaccia.
La seconda minaccia è sicuramente il cambiamento climatico. Molti paesi soffrono per la mancanza d’acqua, vediamo ad esempio che in Sud America l’Argentina sta avendo sempre più problemi di siccità, ma anche la parte meridionale dell’Europa.
Anche le principali opportunità sono due.
Il primo riguarda le bevande, i vini o i liquori e distillati a zero o basso contenuto alcolico. Questi sono prodotti che le generazioni più giovani richiedono sempre di più. E’ un settore in crescita per cui abbiamo creato la zona speciale Pro Zero.
La seconda opportunità è che abbiamo un aumento degli espositori nel settore dei liquori e distillati. Abbiamo lanciato il nostro Pro Spirit nel padiglione n.5 con più di 300 espositori provenienti da 48 paesi che presentano i loro prodotti. Sono vicini al padiglione 7.0 dove si trovano le proposte dei locali di tendenza e alla moda, li abbiamo messi vicini perché si tratta di realtà strettamente legate tra loro.