Lorenzo Biscontin
L’anno scorso abbiamo realizzato la nostra prima “inchiesta” facendo due domande, le stesse per tutti, agli operatori del settore viti-vinicolo. Le domande erano “come sarà il mercato nel 2023” e come coinvolgere di più e meglio i giovani verso il vino”.
La scelta di fare a tutti le stesse domande ci ha permesso di evidenziare le diverse idee, sensibilità ed opinioni su due temi chiave per il settore.
Le video interviste le trovate nella sezione on-demand della sala eventi del nostro metaverso.
Visto l’interesse riscosso l’anno scorso, abbiamo deciso di realizzare una nostra inchiesta anche quest’anno e le due domande del 2024 sono:
- Qual è la più grande minaccia per il vino oggi?
- Quale la più grande opportunità?
Come l’anno scorso abbiamo iniziato al ProWein, dedicandoci principalmente agli operatori stranieri, e continueremo al Vinitaly, dove intervisteremo gli operatori italiani.
Abbiamo sentito alcune cantine, ma, soprattutto, abbiamo intervistato i dirigenti di associazioni ed enti nazionali per parlare con chi riveste un ruolo che comporta una visione ampia del mercato.
Sarebbe lungo citare tutti coloro che ci hanno dedicato un po’ del loro tempo per rispondere alle nostre domande, ma vogliamo qui ringraziarli pubblicamente e ricordare che trovate le video interviste sui nostri social.
Consigliamo di andare e guardarle perché le risposte raccolte forniscono già alcune informazioni interessanti.
Gli operatori in tutto il mondo concordano che le due principali minacce che deve affrontare oggi il vino sono il cambiamento climatico ed il calo dei consumi. Quello che cambia è la priorità, nel senso che nei paesi del nuovo mondo il cambiamento climatico è indicato come prima minaccia ed il calo dei consumi è la seconda, mentre in Europa l’ordine si inverte.
Più eterogenee invece le risposte riguardo alla principale opportunità, per cui vengono citate la sostenibilità ambientale, la capacità intrinseca del vino di connettere e coinvolgere le persone, la premiumization, i vini NOLO e l’innovatività per intercettare nuove nicchie e nuovi modelli di consumo.
La migliore sintesi in questo senso probabilmente l’ha fatta Paul Turale, General Manager Marketing di Wine Australian: ”… fornire prodotto-vino, qualunque possa essere, che incontri effettivamente i bisogni del consumatore invece di essere quello che il produttore vorrebbe bere”.
Il settore del vino italiano cosa ci dirà? Lo scopriremo tra pochi giorni al Vinitaly.
