Si avete letto bene: co-opetizione e non competizione.
La coopetizione è un concetto economico i cui primi (inconsapevoli) esempi pratici risalgono agli inizi del secolo scorso ed è stato teorizzato partendo dalla teoria dei giochi. Si tratta di un approccio secondo cui le aziende competono e cooperano allo stesso tempo ovvero cooperano insieme per allargare la torta da spartirsi (il mercato) e competono per ottenerne la fetta più grande (la propria quota).
In molte situazioni l’efficacia economica della cooperazione supera quella della competizione, quando l’allargamento della torta ottenuto con gli investimenti congiunti di più aziende fa crescere in assoluto la dimensione della propria fetta con una spesa inferiore a quella che sarebbe necessaria per raggiungere lo stesso risultato investendo da soli in strategie competitive.
Non si tratta di elucubrazioni balzane, ma di una teoria economica strutturata sulla quale alle fine degli anni ’90 del secolo scorso sono stati scritti diversi libri da autorevoli scienziati.
La coopetizione non si è mai affermata in modo prevalente tra le visioni della gestione aziendale ed è un peccato per l’economia in generale e per quella del vino in particolare. La coopetizione infatti è la teoria economica ideale per la gestione dei rapporti tra le cantine all’interno di un consorzio di tutela.
Si potrebbe dire in un certo senso che la coopetizione per sua natura ha sempre una componente si solidarietà.
Nel caso del progetto Raggi di Vite” la solidarietà è al 100%. Si tratta infatti di una produzione limitata di 7 vini realizzati d tre cantine del Consorzio Tutela Vini DOC Friuli Aquileia per la Fondazione Radio Magica.
Radio Magica è una Onlus udinese che si propone di abbattere le barriere dell’accessibilità promuovendo il diritto all’ascolto per tutti. Progetto nato originariamente come una radio, nel tempo si è via via arricchito di audio storie, video storie nella lingua dei segni italiana, testi ad alta leggibilità ed un lungo eccetera.
L’ultimo progetto di Radio Magica si chiama Radio Magica Academy, la prima “università delle libere abilità” per giovani adulti con disabilità, a cui è legato il progetto “Raggi di Vite”.
Le cantine coinvolte sono Vini Brojli, Ca’ Bolani e Rigonat. Ogni cantina ha scelto un aggettivo che rappresentasse i propri vini: “Radioso” per Friulano e Merlot di Vini Brojli, “Luminoso” per Sauvignon, Chardonnay frizzante e Cabernet Franc di Ca’ Bolani e “Generoso” per Ribolla Gialla e Refosco dal Peduncolo Rosso di Rigonat.
Le bottiglie in produzione limitata sono in vendita a 10 euro l’una presso le cantine coinvolte nell’iniziativa e nella sede di Radio Magica. I proventi della vendita andranno a sostegno delle lezioni di Radio Magica Academy, i cui studenti sono direttamente coinvolti nel progetto. Sulle retroetichette dei vini “Raggi di Vite” infatti sono presenti dei QR Code che rimandano a video sulla storia dei vini realizzati nei laboratori di video making di Radio Magica Academy.
Opera degli studenti dei laboratori di mosaico sono invece le decorazioni che impreziosiscono le cassette regalo in legno, riprendendo una tradizione che parte dall’Aquileia romana per arrivare fino alla Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo.
La coopetizione ha intrinsecamente una ricaduta sul territorio che supera i confini aziendali e “Raggi di Vite” non fa eccezione. All’interno del progetto, infatti, sono previsti eventi culturali all’interno delle cantine, ad Aquileia, Gorizia ed all’Università degli Studi di Udine, gli altri partner di questa iniziativa.
Nelle visione di Radio Magica non si tratta di un’attività sporadica, ma piuttosto di un test per valutare se e come allargare la gamma di vini “Raggi di Vite” ad altre denominazioni, sia all’interno della regione Friuli Venezia Giulia che in altre regioni. Magari affiancandola con le “Mappe parlanti”, uno dei fiori all’occhiello di Radio Magica che ne ha prodotte già 10. Si tratta di cartine che mostrano un territorio, raccontandolo con contributi audio e video integrati. Non vi sembra uno strumento perfetto da dare all’enoturista?
