20 maggio 2022
(di Redazione) Siamo lontani dalla vendemmia record del 2008 quando i vini californiani vendettero all’estero 52,5 milioni di casse per 472 milioni di litri, ma almeno il 2021 segna un positivo ritorno di fatturato e redditività a 1,437 miliardi di dollari (con 37,6 milioni di casse), il secondo miglior risultato degli ultimi vent’anni preceduto dal solo millesimo 2015 quando le vendite totali overseas arrivarono a 1,594 miliardi $ (ma 50,8 milioni di casse). E se la produzione del golden state è ancora in calo – nel 2021, 338 milioni di litri contro i 375 dell’esercizio precedente – almeno le esportazioni complessive di vino degli Stati Uniti sono cresciute del 10,6% in valore lo scorso anno, con un fatturato totale di 1,44 miliardi di dollari secondo i dati annunciati dal Wine Institute. Il vino californiano rappresenta il 95% di tutto il vino esportato. Il dato è incoraggiante soprattutto perché rappresenta il più grande balzo delle esportazioni dal 2013, quando l’export di vino negli Stati Uniti crebbe del 16,2%.
«Mentre continuiamo a vedere alcune sfide nel mercato internazionale per le esportazioni di vino degli Stati Uniti, siamo incoraggiati dal fatto che i dati sulle esportazioni mostrino una tendenza a contrastare l’impatto della pandemia globale, tariffe di ritorsione, tassi di cambio sfavorevoli e altre circostanze esterne dello scorso anno – sottolinea Honore Comfort, vice presidente del marketing internazionale del Wine Institute (fondato nel 1934 rappresenta più di mille aziende vinicole californiane) – . Il nostro obiettivo è aumentare le esportazioni di vino californiani a $ 2,5 miliardi nel prossimo decennio».
«Siamo molto lieti di vedere le nostre esportazioni tornare a crescere dopo diversi anni difficili e siamo grati per il diligente lavoro dell’amministrazione Biden per affrontare una serie di controversie commerciali – dichiara Bobby Koch, Presidente e CEO del Wine Institute -. Esortiamo l’amministrazione a continuare a lavorare per espandere l’accesso al mercato per i nostri vini attraverso accordi di libero scambio in mercati chiave come il Regno Unito».”.
Il Canada, il più grande mercato di esportazione per i vini statunitensi con una quota di mercato del 35,6%, è stato un fattore significativo di crescita delle esportazioni, guadagnando l’11,5% in valore rispetto all’anno precedente. Otto dei 10 maggiori mercati per le esportazioni di vino degli Stati Uniti hanno visto aumenti di valore nel 2021. Mentre ci sono stati cali di volume in vari mercati che hanno guidato un calo complessivo del 9%, i dati sul valore sono l’indicatore chiave della crescita, date le ampie fasce di prezzo di una bottiglia di vino. I cali in mercati come il Regno Unito (meno 20%) e l’Unione Europea (meno 0,4$) sono stati guidati dalle sfide del trasporto marittimo innescate da problemi della catena di approvvigionamento globale anche se Londra probabilmente ha qualche problema extra da risolvere nella sua economia.
Questi i dati per singoli mercati:
Canada, crescita 2021 su 2020, +11.5% per una quota di mercato del 35.6%
United Kingdom, decrescita 2021 su 2020, -20.1% per una quota di mercato del 13.6%
Unione Europea (a 27), decrescita 2021 su 2020 -0.4% per una quota di mercato del 13.2%
Giappone, crescita 2021 su 2020 del 7.3% con una quota di mercato del 5.9%
Hong Kong, crescita del 23.7% con una quota di mercato del 5.5%
South Korea, crescita del 51.6% per una quota di mercato del 5.3%
China, crescita dell’ 83.3% per una quota di mercato del 2.7%
Mexico, crescita del 38.4% con una quota dell’1.6%
Filippine, la crescita 2021 è stata del 143.6% ma con una quota di mercato assai ridotta: l’1.4%
Repubblica Domenicana/Santo Domingo: la crescita 2021 è stata del 59.9% con una quota di mercato dell’ 1.4%
