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Vinitaly 2024: catalizzatore di sistema.

Quanto volte negli anni passati abbiamo sentito operatori del settore viti-vinicolo intervenire sulla necessità di fare sistema? Innumerevoli, perché non si è mai riusciti a passare dall’auspicio alla realizzazione pratica, anche per le oggettive strutturali difficoltà da parte di aziende o associazioni di assumere il necessario ruolo di guida della gestione co-opetitiva

La rinnovata strategia perseguita da Veronafiere sta rendendo Vinitaly sempre di più l’organismo in grado di colmare questo vuoto strategico-operativo: da “semplice” fiera a fulcro del sistema viti-vinicolo italiano.

Un cambiamento che si sta realizzando innanzitutto coinvolgendo e dialogando con le istituzioni ai massimi livelli, sia per dare visibilità al settore che per operare con sinergia ed efficacia.

Dall’udienza con Papa Francesco alla presentazione dell’edizione 2024 al Parlamento Europeo, Vinitaly ha accompagnato le cantine italiane nei contesti più prestigiosi in termini di immagine.

Come ha detto il Presidente Bricolo in occasione della Vinitaly Preview a Bruxelles “La nuova governance di Veronafiere ha imposto un nuovo passo a Vinitaly che in questi ultimi due anni ha costituito, per la prima volta, la squadra unitaria per la promozione del vino italiano mettendo a fattor comune il know how del brand con quello del Governo, dei Ministeri dell’Agricoltura e del Made in Italy, Ambasciate, enti e strutture di promozione – Ice Agenzia in primis – attivando un’agenda sempre più fitta di condivisione con i player del settore su scala mondiale.

Cosa aspettarsi quindi da Vinitaly 2024?

Innanzitutto una fiera sempre più impostata sul business e rivolta agli operatori (il prezzo del biglietto a 126 euro sicuramente scoraggia i curiosi) e che punta a superare il numero di 29.600 operatori internazionali registrati nel 2023, grazie al programma di incoming realizzato insieme ad ICE Agenzia.

 Quest’anno a Vinitaly ci saranno anche gli stati generali mondiali del vino a celebrare i 100 anni di fondazione dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, presieduta attualmente dal Professore Italiano Luigi Moio. Il Ministero dell’Agricoltura italiano ha organizzato per l’occasione il “Wine Ministerial Meeting” che si aprirà in Franciacorta venerdì 12 aprile con i rappresentanti dei ministeri di 30 paesi, per spostarsi poi a Vinitaly.

Fitto il programma dei convegni che copriranno i molti argomenti caldi attualmente per il settore: il nuovo regolamento europeo sulle denominazioni, l’enoturismo, le tendenze di mercato in grande distribuzione ed horeca, i comportamenti del consumatore ed il neo-proibizionismo, i controlli sulla filiera produttiva e le produzioni biodinamiche.

Ancora più denso il programma delle degustazioni che prevede oltre 100 eventi nei 4 giorni di fiera. Ce ne sarà veramente per tutti i gusti, da quelle realizzate dalle riviste specializzate del settore dei Tasting Ex…press alle nicchie enologiche selezionate dal critico Ian D’agata dei Micro Mega Wines.

Quest’anno poi Vinitaly si apre anche alla mixology con masterclass e degustazioni dedicate al mondo dei cocktails a base di vino e non solo.

Il sistema però non sarebbe completo se non comprendesse anche i wine lovers, che da qualche anno l’organizzazione di Vinitaly ha “dirottato” alla scoperta della città di Verona con il programma Vinitaly and the City.

Saranno oltre 80 gli eventi che dal 12 al 15 aprile coinvolgeranno l’intero contro storico tra wine talks, visite guidate, masterclass e degustazioni.

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Vinophila 3D Wine Expo - Il metaverso per Vino, Birra e Bevande Alcoliche

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