Lorenzo Biscontin
Da oltre cinquant’anni il Pinot Grigio del triveneto è l’emblema del vino bianco italiano in tutto il mondo.
Questo è successo un po’ per il lavoro pioneristico, proseguito poi costantemente negli anni, realizzato da Santa Margherita e un po’ … perché il Pinot Grigio è bravo di suo. Ovvero è un vino semplice ma non banale, che trova nella facilità e piacevolezza di beva i suoi caratteri distintivi.
Io lo chiamo un “vino del sorriso” perché quando lo bevono le persone naturalmente si rilassano ed accennano un sorriso, puro piacere senza necessità di complicate analisi degustative.
Nell’attuale era della turbo-competizione però anche il Pinot Grigio, per quanto bravo, rischiava di indebolirsi sotto l’attacco dei concorrenti, soprattutto stranieri. E sarebbe stato un peccato, sia per l’importanza socio economica di questo vitigno nella filiera vitivinicola italiana e triveneta (in Italia si produce il 50% del Pinot Grigio mondiale e l’86% si concentra nel triveneto) sia per il potenziale che può ancora esprimere.
Fortunatamente a sostegno del Pinot Grigio nel 2017 è stata costituita la DOC delle Venezie per la tutela e la valorizzazione di questo vino.
A capo del Consorzio fin dalla sua fondazione c’è Albino Armani, erede di una storica famiglia di viticoltori trentini, che ha realizzato con perizia una trama strategica in grado di convincere le diverse anime territoriali che convivono nella Denominazione più estesa d’Italia.
La DOC delle Venezie infatti copre 27.000 ha di vigneto distribuiti in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Provincia di Trento, per una produzione di oltre 230 milioni di bottiglie annue, realizzata da oltre 6.000 viticoltori, 575 aziende di vinificazione e 371 di imbottigliamento.
Territori e persone che hanno storicamente sviluppato approcci e sensibilità diverse nella produzione vitivinicola, ma a cui il Consorzio è stato capace di dare una guida omogenea, credibile e condivisa.
Nella difficile situazione di mercato che il settore del vino vive da due anni a questa parte l’azione del Consorzio, rilanciata anche dal potenziamento della struttura con la nomina del Direttore Generale Stefano Sequino all’inizio di quest’anno, mostra valori in leggera crescita sia per le vendite di vino imbottigliato che per il prezzo delle uve della vendemmia 2024
Non stupisce quindi che la Commissione Premi di Vinoway, composta da Alessandro Rossi di Partesa, dal critico enogastronomico Eros Teboni, dalla giornalista di settore Leila Salimbeni, dall’architetto Fiorenzo Valbonesi e diretta da Davide Gangi, Presidente ed Editor del magazine Vinoway.com, abbia deciso di premiare Albino Armani come Miglior Presidente di Consorzio nell’ambito della Vinoway Selection 2025.
“Da sette anni assistiamo al successo di un progetto di integrazione interregionale – il più grande a livello nazionale – che include in un’unica denominazione di origine le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento – ha commentato Albino Armani – un disegno ambizioso e lungimirante che ha dato vita ad una sinergia territoriale mai immaginata prima. Ringrazio Davide Gangi e la Commissione di Vinoway Selection 2025 per questo prestigioso premio che desidero condividere con il Consiglio d’Amministrazione e con la squadra del Consorzio DOC Delle Venezie che mi hanno dato la possibilità di presiedere questo gruppo di lavoro e che, con me, si impegnano quotidianamente nel percorso di crescita del valore identitario ed economico del Pinot Grigio Delle Venezie. I prossimi anni ci riserveranno sfide sempre più impegnative e dovremo lavorare tutti assieme con l’obiettivo di rafforzare il posizionamento di una denominazione unica a livello mondiale”.